Massimo Ranieri non ha mai smesso di celebrare i genitori per tutto ciò che gli hanno dato: delle figure fondamentali nella sua crescita.

Genitori? Solo quando non ci sono più capisci davvero. Le parole provengono da Massimo Ranieri, in una delle tante interviste rilasciate durante la sua longeva carriera, costellata da continui successi. Il cantante nonché attore ha concesso diversi aneddoti su mamma e papà, due figure cardine nel percorso di crescita, fondamentali per diventare l’uomo che è oggi.

Non sono mancati i momenti bui, ma in ogni circostanza la coppia ha sempre saputo trovare dentro di sé le energie necessarie per risollevarsi. Come tutta la loro generazione, hanno fatto dell’arrangiarsi un’arte e, pur non sguazzando nell’oro, hanno dato alla prole ciò di cui aveva davvero bisogno. Ripercorriamo la storia dei genitori di Massimo Ranieri.

Genitori di Massimo Ranieri: biografia e vita privata

Entrambi napoletani, Giuseppina Amabile, casalinga, e Umberto Calone, operaio della vecchia Italsider, hanno avuto in totale otto figli, tra cui Massimo Ranieri, il quintogenito. Alla donna toccò principalmente prendersene cura da piccolo. Il padre, invece, ricoprì un ruolo chiave a inizio carriera. Un supporto emotivo, ma non soltanto. Ha sempre riposto fiducia nelle capacità del figlio, al punto tale da sostenere i costi della sua formazione pure in periodi dove arrivare alla fine del mese era complicato.

Massimo Ranieri
Massimo Ranieri

Il signor Umberto veniva da un’infanzia burrascosa. Era rimasto orfano della figura paterna, caduto in guerra, e per un po’ visse con la madre e il compagno, denunciato poi per violenza. Ad appena 12 anni venne dunque abbandonato in orfanotrofio, dove perlomeno si avvicinò alla musica e imparò a suonare la tromba. La scomparsa dei genitori di Massimo Ranieri (Giuseppina nel 2017, a 92 anni) ha lasciato un vuoto incolmabile nell’artista.

2 curiosità sui genitori di Massimo Ranieri

– Mamma Peppa era soprannominata la “carabiniera”: “Non dovevamo mai litigare – ha raccontato Ranieri -. “Dovete volervi bene, siete fratelli e sorelle, abbiamo fatto tanti sacrifici per voi e voi siete la vita nostra” si raccomandava sempre. Oggi siamo una famiglia unita ed enorme: ho 21 nipoti, 22 pronipoti e 2 trisnipoti, i figli della figlia di mia sorella”.

– La prima volta che Massimo guadagnò 200 mila lire papà Umberto le prese in mano e gli cedettero le ginocchia per l’emozione.

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ultimo aggiornamento: 8 Febbraio 2023 15:58


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